Nel 2015 la svolta della sua vita, non prettamente positiva purtroppo; succede tutto nell’arco di sei mesi, con il padre che muore, lui che si rompe un ginocchio in montagna e successivamente perde pure il lavoro a Lipica. Invece di abbattersi, Božo decide di rimboccarsi le maniche e adoperarsi per aprire quanto prima un’osmiza.
E così è! Già l’anno successivo l’inaugurazione e da allora sono operativi due volte per ciascun ciclo solare; la legge slovena tra l’altro è restrittiva in tal senso e i periodi possono essere proprio due al massimo della durata di dieci giorni, dal venerdì alla domenica della settimana successiva.
Le vigne, da cui vengono ricavati circa 60-70 ettolitri di vino l’anno, si trovano a Rogoljica, una zona non molto lontana da Lipa, dove sorge l’osmiza; ad ogni modo Božo sta aspettando che crescano le nuove viti che ha piantato in modo da incrementare la produzione. I vini sono il bianco, a prevalenza Malvasia con Vitovska e un po’ di misto Moscato e Sauvignon e poi due rossi: esclusivamente Terrano o un uvaggio che oltre a questo contiene inoltre Cabernet Sauvignon e Merlot.
Questi vengono proposti sfusi oppure imbottigliati; in quest’ultimo caso si potrà notare l’etichetta personalizzata, con il logo che è stato disegnato da Božo assieme al nipote Matej Colja, figlio di sua sorella. Matej ha studiato per diventare designer ed è anche lui un noto produttore di vino a Coljava, vicino a Comeno.
Passando al cibo, i maiali devono essere tenuti almeno per tre mesi prima di poterli macellare e poi vengono prodotti prosciutto crudo, ossocollo, salame, pancetta o cotolette affettate; ma nelle osmize slovene possono altresì essere serviti alcuni piatti caldi e nel caso dei Leban parliamo di salsicce o cotechini, entrambi accompagnati da crauti. Božo prepara poi con le sue mani dei sottaceti, invece per concludere bene il pasto si potrà gustare lo strucolo cotto in canovaccio, realizzato dalla moglie Elena, che in molti dicono essere il più buono di quell’area geografica.
Sempre la coniuge di Božo fa pure dei succhi di frutta, di pesca o albicocca, mentre mamma Olga è l’esperta di grappe, di corniolo e salvia.