La provenienza del nome di questa osmiza ("Milič") risale al 1420, quando ogni azienda aveva un milite fiduciario ("militz") attento ad eventuali incursioni dei nemici; si sottolinea come esistano dei documenti a dimostrare questo fatto.
Il Sig. Stanislao con l’aiuto del figlio Marko gestisce questa osmiza con grande passione, e ciò si evince dalle numerose associazioni del settore di cui fa parte: ONAS (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Salumi), ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino), ANAG (Associazione Nazionale Assaggiatori Grappe), AIS (Associazione Italiana Sommelier) e infine l’OLEA (Organizzazione Laboratorio Esperti e Assaggiatori) per quanto riguarda gli olivicoltori.
Per i Milič questa osmiza rappresenta una tradizione quasi secolare, infatti già 9 decadi fa il nonno di Stanislao apriva annualmente questo punto di ristoro. Il luogo è rimasto sempre lo stesso, benché nell'arco degli anni sia cambiato molto; in particolare dove oggi si trova la bella taverna, una volta invece risiedeva la stalla, però i travi sul soffitto sono sempre gli stessi da ben 150 anni, opportunamente risistemati e ripuliti.
Tornando agli avi di Stanislao, simpatico è l’aneddoto che li vedeva creare i bicchieri per gli avventori dai vuoti delle bottiglie di birra, lavorati tramite un ferro incandescente. A parte i più classici salumi, Stanislao si è inventato anche la pancetta arrosta nel pane e poi anche il salame può essere gustato in quattro/cinque varianti.
Anche come formaggi la scelta è più che discreta: Nanos, Jamar e formaggio al pepe; non a caso il Sig. Stanislao è socio del caseificio della figlia (Zidarich) con sede a Prepotto.
I vini sono tutti puri (non uvaggi) e la Vitovska è la più longeva del Carso, cent’anni esatti proprio nel 2012.
In alternativa si potrà optare per la Malvasia come bianco o il Terrano come rosso. Suggestivo l’albero di gelso presente nel giardino, che tra l’altro figura anche nelle etichette utilizzate al termine della fase di imbottigliamento.